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Un agrume che ha pochi eguali in tutto il mondo: andiamo alla scoperta dell’arancia di Ribera dal punto di vista della gestione agricola. Infatti, il disciplinare va a stabilire norme ben precise in merito non solo alla coltivazione, ma anche alla produzione e ad altre attività ben precise.
La coltivazione delle Arance di Ribera
Chi è stato almeno una volta in Sicilia ha avuto certamente la possibilità di godersi la squisitezza e la bontà di questa particolare varietà di arance. La polpa è tipicamente bionda, mentre il gusto è decisamente gradevole, ma soprattutto è davvero difficile da scordare. Le arance di Ribera possono essere facilmente raggruppate all'interno delle eccellenze italiane. Si tratta di una delle varietà più diffuse, apprezzate e famose che appartengono al gruppo Navel. Questo tipo di arance sono ottime quando vengono consumate a spicchi fresche. In alternativa, si possono impiegare per preparare delle fantastiche, ma soprattutto dolcissime, spremute. Una delle sue particolarità è la completa assenza di semi ed è spesso un punto a favore, senza dimenticare anche come la buccia riesca a staccarsi con molta facilità dalla polpa, ma la cosa più gradevole è proprio il gusto particolare ed equilibrato.
La produzione
Diverse statistiche hanno messo in evidenza come ci dovrebbero essere, dislocate su questo territorio, qualcosa come oltre 4000 aziende agrumicole. Pare che il territorio che venga riservato alla coltivazione delle arance di Ribera superi abbondantemente i 6000 ettari. Il 90% di questi terreni, però, è dedicato alla coltivazione di due varietà, ovvero la Washington Navel e la Brasiliano. Ogni anno la produzione si aggira intorno ai 150 milioni di arance. L’obiettivo deve essere quello di soddisfare una necessità di produzione lorda vendibile intorno ai 40 milioni di euro. L’arco temporale della produzione delle Arance di Ribera parte con i primi giorni del mese di novembre, almeno per quanto riguarda la varietà Navelina. Quest’ultima è la varietà che si sviluppa più precocemente rispetto a tutte le altre. La produzione prosegue, poi, fino praticamente al mese di maggio, con le varietà Brasiliano e Washington Navel.
Potatura e lavorazioni
Le operazioni di potatura devono essere portate a termine nel periodo che va dal mese di febbraio a quello di settembre queste si possono svollgere con forbici manuiali o forbici elettroniche.
Tali interventi devono avere un solo scopo, ovvero quello di garantire lo sviluppo di una forma tipicamente a globo, che sia il più armonica possibile. Questo tipo di attività, nella maggior parte dei casi, vengono effettuate una volta all'anno, utilizzando delle cesoie o forbici apposite. Gli interventi, sono anche specifici a determinate parti delle piante, con l’obiettivo di evitare che si possa sviluppare un affastellamento della vegetazione nella chioma. La gestione delle erbe infestanti, spesso con il smeplic euso di decespugliatori professionali , prevede un numero piuttosto basso di lavorazioni meccaniche, attraverso l’impiego di appositi strumenti. Spostando l’attenzione sulle lavorazioni, invece, è bene sottolineare come il primo intervento si debba eseguire tra il 1° marzo e il 30 aprile. L’obiettivo di tale operazione deve essere quello di rendere il più possibile libero il terreno, per poi interrare i concimi. Gli interventi che seguiranno quello appena descritto dovranno essere effettuati solamente durante la primavera/estate, una volta che è terminata l'allegagione.
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Quando si parla di Arancia di Ribera, è necessario fin da subito mettere in evidenza come si tratti di un prodotto DOP, ovvero che può contare sulla Denominazione di Origine Protetta. In poche parole, tutte le attività che sono legate alla produzione, alla trasformazione e all’elaborazione devono essere effettuate in una zona geografica ben precisa. Ovviamente serve un’adeguata certificazione. L’Arancia di Ribera DOP, denominata Riberella, viene coltivata in tutti e 14 i Comuni che fanno parte della provincia di Agrigento.
Le proprietà di questa famosa arancia
La prima caratteristica che emerge, chiaramente, è il fatto di avere un gusto estremamente gradevole. D’impatto, poi, è facile notare come sia una varietà di arancia a polpa bionda e priva di semi al suo interno.
Il Consorzio di Tutela
Il Consorzio, denominato “Arancia Ribera di Sicilia” è stato istituito nel lontano 1994. L’obiettivo primario dei produttori agrumicoli di differenziare e aumentare il valore delle arance coltivate in questo territorio. In che modo? Facendo leva su una serie di iniziative con un intento comune, ovvero quello di proteggere e tutelare l’origine del prodotto da produzioni simili che derivano da altri territori e realtà agrumicole. Al tempo stesso, uno dei fini principali del Consorzio è quello di dare sempre maggiore impulso alla commercializzazione e al consumo del prodotto in ogni mercato, sia quello nazionale che quelli esteri. Tra gli altri obiettivi c’è anche quello di collaborare al fine di realizzare delle forme associative che siano in grado di garantire una migliore e più efficiente gestione delle proposte commerciali.
Utilizzo del marchio
L’impiego del marchio e della denominazione viene messo a disposizione solo ed esclusivamente agli arancicoltori che hanno messo in atto meccanismi di produzione, nonché di vendita, che siano rispettosi in tutto e per tutto delle regole che sono presenti nell’apposito disciplinare. All’interno di quest’ultimo sono stati inseriti tutti quei parametri di produzione da rispettare. L’ultima tappa del percorso di riconoscimento è stata particolarmente importante. Infatti, è quella che ha portato al riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta, ottenuta con Regolamento Europeo il 4 febbraio del 2011. Un riconoscimento davvero di estrema importanza che, di fatto, ha celebrato per la prima volta in Italia e in tutto il continente europeo, un agrume insieme alle tre varietà di arance che vengono prodotte, ovvero Navelina, Brasiliano e Washington.ù

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Assaggiare un’arancia di Ribera e non dimenticarsi mai più il sapore, con i nostri prodotti questo è possibile, È probabilmente uno dei motivi del saper selezionare i migliori prodotti della zona. All'interno della vallata del fiume Verdura, un paesaggio che sembra veramente appena traslato da un quadro di qualche famoso artista, si nascondono importanti cenni storici, che rendono meglio l’idea di quanto sia stata importante questa varietà di arancia per il territorio siciliano.
I documenti storici
Sono numerosi i documenti storici che hanno permesso di evidenziare come, all'interno della vallata del fiume Verdura, ci fosse da diverse decine di anni una fiorente coltivazione di “melarance”, ma anche tante arance vaniglia e svariati agrumi. È certificato, quindi, che la produzione di tali agrumi prese il via dai primi anni del 1800, anche se nulla vieta di pensare che pure in precedenza vi fossero eccellenti produzioni fruttifere. Questo territorio è particolarmente ricco per quanto riguarda le piante da frutto, sfruttando anche le acque tendenzialmente molto dolci del fiume Verdura. Un clima perfetto per lo sviluppo di arance dal gusto molto dolce e unico. Ebbene, agli inizi del 1800, la produzione di arance di Ribera era legata soprattutto al commercio extra-statale. Infatti, gli agrumi venivano trasportati fino a Palermo, per poi essere imbarcati fino in America. Sono state rivenute altre testimonianze storiche di come le arance ombelicate fossero presenti all'interno del bacino del Mediterraneo in questo stesso arco temporale.
Le prime piante coltivate
La zona di coltivazione si è sempre caratterizzata per favorire lo sviluppo di questo tipo di agrumi. A partire dal 1800 in avanti sono state numerose le varietà ombelicate ad essere coltivate in questo territorio. Le prime cultivar di Brasiliano arrivarono a Ribera dopo che diversi agricoltori della zona la acquistarono e portarono a Palermo. Erano gli anni Venti e fu un periodo determinante per la diffusione di questi aranci, che si dimostrarono veramente perfetti per le condizioni climatiche del luogo. Gli agricoltori locali furono, di conseguenza, portati ad impiantare sempre di più il Brasiliano anche detto "Washington navel", andando a sostituire i precedenti aranci, piuttosto antichi. Le nuove tecniche di coltivazioni e i nuovi mezzi meccanici hanno reso tutto piu semplice.
Il Novecento
Gli Annali di economia agraria della Sicilia del 1946 rappresentano un’altra splendida prova di quanto il settore agrumicolo sia stato fondamentale per tutta la provincia di Agrigento. In base alle stime di quel periodo, infatti, i terreni dedicati alla coltivazione a Ribera coprivano circa 950 ettari, fino a comprendere anche le superfici circostanti, arrivando a toccare addirittura i 6000 ettari . Buona parte di tutti gli agrumeti (una percentuale che si dovrebbe avvicinare al 90%) è legato alla coltivazione delle varietà brasiliano o Washington Navel. Dando un’occhiata ai dati generali. Il 2011 è stato probabilmente l’anno di maggiore importanza, dal momento che è arrivato finalmente il tanto ambito riconoscimento ufficiale da parte dell’UE della DOP (Denominazione di Origine Protetta). Un vero e proprio premio per le arance di Ribera e di tutto il territorio correlato.
Non è chiaramente un caso se tra le tante varietà di arance presenti e coltivate in Sicilia, solamente quella di Ribera ha ottenuto un’apposita certificazione. Il riconoscimento di Denominazione di Origine Protetta, infatti, rappresenta un premio perfetto per la grande qualità di queste arance e la protezione delle sue origini. Non può stupire, ovviamente, il fatto che queste arance abbiano delle caratteristiche organolettiche notevolmente superiori in confronto a tantissime altre tipologie di arance.
Il ruolo della vitamina C
Uno dei fiori all'occhiello delle arance di Ribera è l’elevata concentrazione di vitamina C al suo interno. In primo luogo, la vitamina C è molto importante per aumentare la resistenza del sistema immunitario. Al tempo stesso, riesce ad essere molto efficace nello svolgere un’attività di prevenzione rispetto a tante patologie e ai raffreddori. In compagnia dei bioflavonoidi, tra l’altro, la vitamina C dà una mano a ricostruire il collagene all'interno del tessuto connettivo. L’effetto ultimo, in questo caso, è il rafforzamento dei denti, ma anche delle ossa. Bioflavonoidi e vitamina C sono importanti anche per prevenire potenziali problemi capillari, andando a migliorare il flusso venoso. Giusto per fare un esempio, tante persone che soffrono di cellulite potrebbero trovare nelle arance di Ribera un alleato molto importante. Infatti, con un miglioramento della circolazione del sangue, si può raggiungere l’obiettivo di evitare che quest’ultimo ristagni e crei i tipici inestetismi. Infine, la vitamina C può contare anche su una proprietà tipicamente antianemica, dal momento che migliora sensibilmente l’assorbimento del ferro. Quest’ultimo ha un ruolo di primo piano nella creazione dei globuli rossi.
Come consumare le arance di Ribera in una dieta
Il fatto che le arance di Ribera siano particolarmente ricche anche di terpeni rende questi agrumi ideali da consumare in una dieta tipicamente mediterranea. Quindi, un’alimentazione che prevede un buon consumo di frutta e di verdura, affiancata da un consumo regolare di arance di Ribera, riesce a svolgere una buona azione di prevenzione rispetto ai tumori che vanno a colpire il colon e il retto. La concentrazione di vitamina A presente nelle arance torna estremamente utile per rinforzare la pelle, la vista e anche per un’adeguata attività di prevenzione rispetto alle infezioni. La bassa percentuale di zuccheri al loro interno rende le arance di Ribera un alimento ideale anche per chi deve convivere con il diabete. Infatti, sono in grado di favorire una migliore regolazione dei valori di glucosio nel sangue.
Il consumo di arance di Ribera Questa arancia dalla polpa tipicamente bionda, infatti, diventa fondamentale nella dieta di tutti i giorni, sia perché si assimila con notevole facilità, sia per via del fatto che è digeribile con altrettanta semplicità. Si può consumare sia come spremuta che ovviamente fresca, magari a merenda, oppure al mattino a colazione. In cucina davvero tantissimi chef sono letteralmente innamorati degli innumerevoli impieghi delle arance di Ribera. Infatti, possono tornare utili sia quando si preparano degli aperitivi che dei digestivi. Gli spicchi possono essere sfruttati nelle insalate, ma anche nei dolci, così come in vari dessert.
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Limoni di Sicilia, ormai indispensabili per una dieta corretta
Al giorno d’oggi in tantissime diete, compresa quella mediterranea, si parla sempre degli agrumi. Uno di quelli che sta tornando sempre più alla ribalta è certamente il limone. Questo agrume viene sempre più suggerito per chi vuole intraprendere un percorso di alimentazione sano ed equilibrato. E, di conseguenza, è meglio acquistare solamente prodotti di alta qualità, quando si parla di frutta e verdura. E quale agrume migliore dei limoni di Sicilia, con il loro incantevole e soave profumo, che trasmette fin da subito il legame fortissimo con la terra da cui derivano?
L’uso dei limoni di Sicilia
I limoni di Sicilia vengono utilizzati in tantissimi campi e settori, sia industriali che culinari. Hanno dalla loro il fatto di crescere in questi spettacolari territori praticamente lungo tutti e dodici i mesi. E i frutti rispecchiano alla perfezione l’amore che viene messo in queste coltivazioni e tutti i profumi della Sicilia. All'esterno la tipica colorazione gialla, mentre la polpa è decisamente aspra e molto succosa. Per tale ragione, sono davvero numerosi i possibili impieghi in cucina. Non solo, dato che il succo di limone viene spesso utilizzato per preparare svariati rimedi naturali.
Le principali varietà
Ci sono alcune cultivar che indubbiamente saltano all'occhio o, meglio ancora, all'olfatto. Ad esempio, il limone Primofiore di Sicilia è quella varietà che è diffusa anche con il nome di limone invernale . Il limone Verdello è un’altra cultivar tipica di questa fantastica regione. Detto anche limone estivo, la principale caratteristica è quella di avere una colorazione tipicamente verde, con un profumo davvero molto intenso, che viene prodotto grazie agli oli essenziali che si trovano all'interno della buccia. Questa varietà di limone viene spesso impiegata in ambito culinario per via della sua tonalità aspra, in modo particolare per la preparazione di diverse bevande. La maturazione di questo limone è compresa nel periodo che va dal mese di ottobre fino a marzo, con una forma tendenzialmente ellittica.
Limoni di Sicilia: agrumi di una qualità superiore
I limoni sono degli agrumi che si trovano in tutto il mondo e non si scoprono certamente oggi le qualità organolettiche che li hanno introdotti all'interno di un gran numero di diete. Chi ama alimentarsi e mangiare in modo sano e corretto dovrà certamente prendere in considerazione l’idea di acquistare dei limoni. E quali limoni acquistare se non quelli che provengono da un vero e proprio paradiso terrestre come la Sicilia? Qui gli agrumi crescono tutto l’anno, con una produzione che è legata soprattutto all'area di Siracusa. E i frutti presentano caratteristiche davvero di qualità superiore. La colorazione gialla all'esterno e la parte bianca all'interno, la polpa estremamente succosa e dalle tonalità aspre: assaggiando questi limoni è facile ritrovare sapori e profumi anche relativi ai territori in cui vengono coltivati.
Il riconoscimento IGP
Questo specifico riconoscimento è dedicato solamente a tutti quei limoni la cui coltivazione avviene all'interno della zona che viene definita comprensorio. Non solo, dato che è necessario rispondano a tutti i criteri previsti dal Disciplinare di produzione IGP. All'interno di tale documento ci sono varie regole che devono essere rispettate per quanto riguarda la tecnica di coltivazione, l’area di produzione, come devono essere eseguite le operazioni di raccolta, confezionamento ed etichettatura. Un successo incredibile per questi limoni in tutto il mondo, al punto tale da essere presentati anche all'evento Expo 2015 a Milano come veri e propri ambasciatori della Sicilia.
La varietà Femminello
Si tratta di una delle varietà più diffuse e apprezzate in tutto il mondo. L’introduzione e l’impianto avvenne intorno al 1600 ad opera dei Padri Gesuiti e con il passare del tempo la produzione di questi agrumi divenne la più importante fonte di sostentamento economica dell’intera zona. Un agrume che non ha eguali al mondo e i motivi sono facili da intuire: una succosità davvero molto alta e delle qualità organolettiche di primo livello. In poco tempo cominciò ad essere esportato nei principali paesi del Nord Europa, fino ad arrivare anche agli Usa. In breve tempo ricevette il riconoscimento IGP che ne delimita in modo severissimo la zona di provenienza.
La varietà Zagara Bianca
Si tratta di una delle cultivar più pregiate che tra le principali caratteristiche possono annoverare una rifioritura notevole. La Zagara Bianca deriva dal Femminello Comune. Si tratta di una varietà estremamente produttiva, che si riconosce facilmente per via dei fiori di zagara che hanno un tipico colore bianco e contribuiscono a creare un paesaggio da sogno nelle aree di coltivazione. L’apice arrotondato dei frutti è tipico, con tanto di pezzatura media. Questa cultivar in particolare riesce a garantire una notevole produzione di verdelli nel periodo che va dal mese di giugno fino a quello di settembre, ma anche di bianchetti durante aprile e maggio. La maggior parte della produzione, però, si concentra nel periodo che va da ottobre fino a dicembre.

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Quando si parla di arance, il primo pensiero non può che certamente correre verso la Sicilia, una terra ricca di profumi e sapori, che da sempre ospita le principali coltivazioni di agrumi, poi diffusi non solamente in Italia, ma in tutto il mondo. Il motivo è piuttosto facile da intuire: il riconoscimento di zone di coltivazione protette non fa altro che sottolineare ancora una volta come l’arancia Vaniglia di Sicilia sia, tra le altre, uno degli agrumi più apprezzati e rinomati a livello internazionale.
Arance dalle caratteristiche uniche al mondo
L’arancia Vaniglia di Sicilia è tipicamente un agrume molto dolce, che non ha semi al suo interno e che presenta spesso un gusto particolarmente delicato, con un profumo che non ha eguali in nessun’altra zona di coltivazione. Una peculiarità di queste arance, che fanno parte della categoria delle arance bionde, è quella di rappresentare la sola varietà in tutto il mondo con un tale livello di acidità (compreso addirittura tra 0,06 e 0,15%).
Come si riconosce?
Non è difficile notare come queste arance presentino una forma tipicamente sferica, anche se in alcuni tratti è irregolare. I frutti hanno dimensioni medie, mentre la buccia ha una colorazione tradizionalmente arancio chiara, esattamente come la polpa. E scordatevi qualsiasi tipo di seme. Le arance Vaniglia di Ribera sono davvero molto dolci, senza alcuna nota acida. Dal punto di vista sensoriale, si tratta di un tipo di arance che chiaramente ha una nota predominante di vaniglia, ma in cui si può riscontrare pure una media croccantezza, con un gusto che rimane in bocca per diverso tempo.
Vitamina C e il suo utilizzo
Le arance Vaniglia di Sicilia, come tanti altri agrumi, presentano una notevole quantità al loro interno di vitamina C, ragion per cui il loro consumo viene suggerito soprattutto durante la stagione invernale. Nella maggior parte dei casi si consiglia di mangiare circa tre arance al giorno, per soddisfare il fabbisogno quotidiano di vitamina C.
Quando germoglia e quando fiorisce
Queste arance cominciano a germogliare nel corso della prima parte del mese di marzo, mentre i boccioli fiorali iniziano a spuntare durante la fine dello stesso mese. L’epoca di fioritura delle arance Vaniglia coincide esattamente con il mese di aprile, durando fino ai primi giorni del mese di maggio. Dal punto di vista della produzione media, la pianta è in grado di garantire un quantitativo compreso tra 50 e 70 chili. La resistenza sulla pianta del frutto è notevole e l’intera operazione di raccolta viene portata a termine manualmente. L'utilizzo di mezzi agricoli o attrezzi è prettamente legato al trasporto , indicativamente, l’epoca di raccolta corrisponde al periodo che va dal mese di dicembre e quello di aprile dell’anno seguente, le prenotazioni partono da Novembre di ogni anno.
Dalla Sicilia con furore: ecco l’arancia Vaniglia di Sicilia
Una coltura che è arrivata in Sicilia grazie agli arabi nel X secolo, ma furono poi i marinai di Genova a diffondere la varietà denominata Vaniglia in Sicilia, grazie all’importazione sia dalla Cina che dalle Indie. E da lì il successo ottenuto dalle arance Vaniglia di Sicilia è stato veramente incredibile. In realtà, è sufficiente assaggiarle per accorgersi fin da subito di come si tratti di arance che non hanno veramente uguali in tutto il mondo, sia per dolcezza che per un gusto inconfondibile. Nello specifico, l’arancia Vaniglia Apireno che viene coltivata a Ribera è una cultivar tipicamente bionda senza ombelico, che è nata da una mutazione di carattere gemmario della Vaniglia con seme.
La crescita e la raccolta
Non è un caso se quest’arancia sia una vera e propria esplosione di sapore e dolcezza al palato. D’altronde, la coltivazione in una zona protetta sul territorio siciliano non fa altro che esaltare ancora di più le sue caratteristiche senza eguali. Quest’arancio cominciano a germogliare durante la parte centrale del mese di marzo, mentre verso la fine del mese inizia ad emettere i boccioli fiorali. Ad aprile ecco che ha inizio un processo spettacolare, che è davvero da ammirare almeno una volta nella vita e riguarda la fioritura, che dura praticamente fino ai primi giorni di maggio. Una produzione media importante, quella relativa alle arance Vaniglia di Sicilia, che si aggira tra i 50 e i 70 chilogrammi. I frutti dimostrano sempre una buona resistenza sulla pianta. Infine, un’altra peculiarità di queste arance è quella della raccolta, che è stata mantenuta tutt’ora a mano come nel passato, che si svolge tra dicembre ed aprile dell’anno che segue.